domenica 4 settembre 2011

Oar Fish

Rientrata da due settimane di mare, metto mano al mio caro “blogomostro” rimanendo in tema di creature marine e presentandovi quest’oggi un pesce al confine tra mito e realtà.
Al confine perché esiste veramente, ma data la sua forma strana si presta benissimo a rimaneggiamenti di fantasia.
Trattasi dell'oar fish o pesce remo. Esso è un pesce dalla dimensione allungata che può raggiungere anche gli 11 metri di lunghezza, anche se spesso non supera i 3. Infatti  alle volte viene scambiato per un mostro marino e descritto aggiungendo quei “10 metri in più” così da rendere avvincente e leggendario il  racconto dell’avvistatore.




Nel febbraio 2010 nel Golfo del messico ne venne avvistato un esemplare che stando alle testimonianze dei marinai sembrava superasse i 17 metri di lunghezza, sia pur senza essere stato misurato. Questo come tanti altri avvistamenti nel passato può aver dato origine o contributo a moltissime leggende sui mostri marini in generale.




In Italia è chiamato “re delle aringhe” poiché alle volte è stato visto nuotare proprio in branchi di aringhe o anche “pesce remo” vista la sua morfologia. Il suo nome scientifico è Regalecus Glesne appartenenete alla famiglia dei Regalecidae da cui deriva un ulteriore suo nomignolo: il regaleco.
E’ un pece raro che vive alle alte profondità segnalato in tutti i mari tropicali e temperati e anche nel Mediterraneo, nello specifico nel Tirreno.

A seguire un po' di link scientifici per i vostri approfondimenti:




lunedì 25 luglio 2011

I bakemono

Il tempo è pochissimo, occupato da gli ultimi esami e dal lavoro sempre più frenetico, ma prima di partire per le meritate vacanze ecco un’altra tappa del nostro “terrificante” viaggio. E proprio perchè siamo in piena estate voliamo in Giappone per parlare dei Bakemono.


Nel paese del sol levante infatti le storie di fantasmi non sono come da noi legate alla stagione invernale, da raccontarsi davanti ad un caldo fuoco, ma tipicamente estive.
E’ in questa stagione che i fantasmi giapponesi vengono ricordati e tra Luglio ed Agosto si svolge tutti gli anni in Giappone il Festival di Obon; durante tale periodo le famiglie ricevono le anime dei loro defunti ponendo offerte votive davanti le proprie abitazioni ed alla fine delle celebrazioni le anime vengono poi allontanate con un rito volto all’eliminazione delle impurità che lo spirito implica nei confronti dei defunti. Si potrebbe pertanto parlare di “purificazione”.
Il rito di Obon riguarda solo gli spiriti dei parenti defunti, mentre alla categoria dei bakemono in generale appartengono tutti gli altri spettri che popolano miti e leggende nipponici. Molti di essi sono raffigurati nel Bakemono Zukushi, un vero e proprio libro dei mostri. E’ un rotolo dipinto risalente al periodo di Edo che raffigura mostri tradizionali giapponesi.


Con il termine bakemono ( o anche obake ) si indicano tutti i generi di demoni e spiriti giapponesi, diavoli ed esseri malvagi, anime di esseri umani, ma anche di animali e perfino piante; vengono spesso chiamati mutanti, non riferendosi agli X-Men, ma perché nella maggior parte delle leggende essi mutano il proprio aspetto.
Tra gli spiriti di animali i più presenti nelle storie sono le volpi ( kitsune ) che rappresentano una moltitudine di figure sia benevoli che ingannevoli, in grado appunto di mutare le proprie sembianze per attirare o catturare l’attenzione dei vivi. Ci sono poi gli oni, orrendi orchi mangiauomini o i kappa esseri anfibi presenti in tutte le leggende riguardanti fiumi, laghi o paludi.
Insomma l'elenco è lunghissimo e navingando in rete si possono trovare tantissimi riferimenti a miti, leggende e storie ... che vi terranno al "fresco" in queste calde notti estive.



domenica 19 giugno 2011

The Beast of Busco!

Periodo caldo per gli studenti ed anche il lavoro non lascia molto spazio, ma eccomi qui per un’altra aggiunta al mio mostruoso blog.



Voglio parlarvi oggi di Oscar. No, non il premio dell'Academy Award, ma una misteriosa creatura che abita il Fulk Lake vicino a Churubusco ( Indiana, Stati Uniti ).
Rinfreschiamoci un po’ con una gita al lago, ma attenti a dove nuotate …
Infatti in questa cittadina americana ogni anno si svolge il Turtle Days, festa per ricordare appunto il mostro Oscar. Esso avrebbe l'aspetto di una gigantesca tartaruga del peso appossimativo di 400 libbre, circa 180 chili.
La leggenda sulla sua esistenza si innesta in vari racconti di misteriose (molto spesso enormi) creature che vivrebbero nella acque dei laghi… ricordate il mitico OgopogO !!!

Nel lontano 1898, il contadino Oscar Fulk disse di aver visto, in un piccolo lago della sua proprietà, un'enorme tartaruga che emergeva dalle acque. Inizialmente non  venne dato credito al suo racconto, anche perchè nessuno riuscì ad avvistare l’animale, ma dopo che egli vendette la sua proprietà anche i nuovi proprietari avvistarono la tartaruga molte volte ed in varie occasioni.
Fu così che ben presto il mostro, insieme alla celebrità, ottenne anche ben due nomi: Oscar, come il nome del suo scopritore, e La Bestia di Busco; anche il lago fu battezzato in onore del vecchio contadino: FulkLake.
In seguito gli avvistamenti crebbero così come la notorietà di Oscar fino ad arrivare a livelli nazionali.


Vennero organizzate delle vere e proprie battute di caccia, gite turistiche, appostamenti notturni, ma senza alcun esito positivo. Alcune foto furono scattate, senza però essere accreditate come originali, e si vocifera anche dell’esistenza di un fantomatico video in cui Oscar venne ripreso nel 1949 quando, emerso dalle acque del lago, venne aggredito da un gruppo di contadini che cercarono di catturarlo … con esito negativo s’intende. Tale filmato però non è reperibile: chissà perché!
In seguito il podere fu venduto e di Oscar non si seppe più nulla, ma nella città di  Churubusco tutti festeggiano "I giorni della tartaruga" in suo onore.


Una domanda nasce spontanea: può una tartaruga gigante di 400 libbre riuscire a rimanere nascosta nello stesso lago per molti anni? Ho i miei dubbi.
Comunque anche in questo caso non mancano le teorie dei nostri fantasiosi scienziati criptozoologi secondo i quali Oscar potrebbe essere una tartaruga Chelydra serpentina di eccezionali dimensioni.





giovedì 9 giugno 2011

PER LORENZO

Mi servo del mio caro blog di mostri come portavoce di un messaggio importante, leggete e firmate se volete, in ricordo di Lorenzo e per un domani migliore.




mercoledì 8 giugno 2011

I Visitors sbarcano sul Po

Dopo una parentesi informativa/istruttiva torniamo a parlare di mostri e per l'esattezza dell'Homo Saurus, una creatura che alimenta le fantasiose menti di molti ufologi italiani.

Il termine Homo Saurus fu coniato dal professore Sebastiano Di Gennaro, direttore dell’USAC ( Centro Accademico Studi Ufologici ), uno dei maggiori studiosi di questa creatura ed autore anche di un libro a riguardo.
Risalgono al 1986 i primi avvistamenti e sagnalazioni riguardo la presenza di una strana creatura lungo le rive del nostro fiume Po.
Per l’esattezza erano le 01:15 del mattino del 13 agosto quando due amici si trovavano vicino al Canal Bianco, nei pressi di Pincara in provincia di Rovigo; ad un tratto si accorsero della presenza dall’altra parte del canale di una fortissima luce bianca proveniente da uno strano oggetto di forma semisferica che dopo qualche minuto si spense e subito dopo sentirono provenire da quella direzione strani rumori come di una creatura che si avvicinava rapidamente. Non fecero discorsi: saliro in macchina e corsero via!
Sempre in zone limitrofe furono segnalate altre “strane presenze” e ritrovate orme molto grandi a tre dita.


La descrizione della creatura è la seguente: un bipede alto più di 2 metri con pelle ricoperta di squame ed un muso allungato con occhi gialli e fosforescenti. Questo ha dato spunto a molti ufologi per credere che essa possa essere un extraterrestre.

A riguardo ho una mia teoria che si basa su due ipotesi molto interessanti:
  • E' proprio il 1986 l’anno in cui venne messa in onda in Italia la serie televisiva Visitors.
  • Da quelle parti hanno la grappa buona.
Pertanto l'equazione è semplice....


martedì 7 giugno 2011

"Libera Educazione"


Conoscete le OER? Io no, finchè non ho letto questi post: primo e secondo. Vediamole in breve.
Alle Open Educational Resources “appartengono tutti i materiali digitalizzati offerti gratuitamente ed apertamente per educatori, studenti ed autodidatti al fine di  essere utilizzati e riutilizzati  per l'insegnamento, apprendimento e ricerca.”
E’ questa la definizione delle OER dell’OECD, mentre il termine è stato coniato da UNESCO FORUM nel 2002.  Ma aggiungerei al tempo stesso che esse sono a completa disposizione per essere modificate, migliorate e ridistribuite. Esse comprendono anche vere e proprie guide alla pratica didattica, ovvero a nuovi ed innovativi metodi per la gestione delle relazioni insegnante/studente.
Il primo a muovere i primi passi in tale campo è stato il MIT che nel lontano 1999 ha creato l'OpenCourseWare, un grande archivio di materiali dei propri corsi liberamente accessibile.

Ecco alcuni link a OER disponibili in rete:
UNIvirtual Università del Veneto

venerdì 3 giugno 2011

Forse non tutti sanno che ....

In questo post del mio prof della blogoclasse a cui appartengo viene trattato lo spinoso problema del Copyright e vengono citate due fonti molto interessanti. La prima trattasi di un fumetto creato da autori americani appartenenti ad ambienti dell’insegnamento e del giornalismo. La seconda fonte è un libro di testo tutto italiano, "Capire il Copyright" di Simone Aliprandi, che affronta l’argomento in maniera più approfondita, adatto però anche ai neofiti. Poiché il fumetto è liberamente scaricabile riporto anche sul mio blog i link da dove prelevarlo:

 "Bound By Law" versione ingleseversione italiana


La lettura di suddetto post mi ha spinto a linkare sul mio blog una puntata del programma Report in cui si parla della tanto "amata" SIAE. Il servizio risale al 4/10/2001, ma anche se un po’ datato dubito che il carrozzone della burocrazia italiana sia cambiato molto e nel qual caso di sicuro non in meglio.
Di seguito tutti i link:

mercoledì 1 giugno 2011

Bigfoot, quando si dice "nomen omen" ...

Uno dei misteri più famosi e tuttora irrisolti negli Stati Uniti ed anche in altre parti del globo è l’esistenza del Bigfoot, chiamato anche Sasquatch, Momo o Piedone, nomi che variano in base alla zona di avvistamento.
Si tratta di una leggendaria creatura scimmiesca di cui sicuramente tutti han sentito parlare, letto in qualche romanzo o visto in un film.
Si tratterebbe di una grossa scimmia antropomorfa alta più di due metri e mezzo e dai grandi piedi che lascerebbero impronte lunghe fino a 50 cm: da qui il nome “grande piede “ .

Una delle immagini più famose del Bigfoot

Gli scienziati più fantasiosi ritengono che esso possa essere un ramo distaccato dello Yeti, parente più prossimo del Bigfoot, o una specie sopravvissuta all’estinzione di una particolare scimmia asiatica dalle dimensioni belle grosse.
Di avvistamenti ce ne sono stati a bizzeffe e sono reperibili numerossime foto e anche filmati, l’ultimo dei quali risale proprio a pochi giorni fa.



Anche noi abbiamo uno Yeti tutto italiano; per l'esattezza nella Val Di lauro, una zona dell'Irpinia, nell'estate del 1986 gli abitanti del luogo dichiararono di aver avvistato diverse volte uno strano essere peloso ed alto quasi 3 metri. Le autorità locali dichiararono che molto probabilemnte si trattava di un orso, ma stando ai racconti le impronte ritrovate si avvicinavano più a quelle di un elefante come dimensioni.

mercoledì 25 maggio 2011

Un mostro tutto nostro, il Tatzelworm.

Nel nostro excursus su mostri e creature leggendarie parliamo questa volta di una creatura nostrana: il Tatzelwurm, chiamato anche drago delle Alpi.


Esso è uno strano animalaccio descritto come una fusione di lucertola e serpente, poiché nella parte superiore presenta solo due zampe mentre il resto del corpo andrebbe assottigliandosi a formare una sorta di lunga coda simile appunto ad un serpente. Ricoperto da uno strato di scaglie ha occhi grandi che ricordano quelli di un gatto … questo almeno secondo i racconti.
Di sicuro è un “animale” che da sempre ha terrorizzato i montanari e stuzzicato la fantasia degli zoologi più intraprendenti e fantasiosi.
Originario dell’arco alpino, in quote che vanno dai 500 ai 2000 metri,  risale come mito fin dal medioevo, ma è solo verso la fine del 1700 per arrivare fin quasi ai giorni nostri, che esso viene effettivaemente avvistato.
Al Tatzelwurm è attributito il potere di uccidere anche solo con lo sguardo, una sorta di Medusa montanara, e proprio per questo le descrizioni di tale creatura sono molto molto approssimative.

Nel 1924 in una zona delle Alpi al confine tra Italia e Francia venne ritrovato da due escursionisti uno scheletro lungo un metro e mezzo vicino ad una fattoria, ma non è chiaro cosa in realtà fosse; forse una lucertola uccisa tempo prima da un contadino.
Vennero anche scattate alcune fotografie nel corso di altri avvistamenti, ma tutte rivelatesi poi dei falsi clamorosi ... e pure mal realizzati!
Forse a conti fatti si tratta solo di innoque lucertole ed è risaputo che in alta quota l'apporto di ossigeno comincia a scarseggiare ... ....

lunedì 23 maggio 2011

THE SOCIAL NETWORK - Fight Club Facebook

Consigliatomi e visto,  lo consiglio a mia volta ... sempre per rimanere in tema di Connessioni.

mercoledì 18 maggio 2011

PubMed e la ricerca della cura perfetta?


Di PubMed se ne parla molto e se ne conoscono tutti i sui "rami", ma colgo l'occasione per affrontare l'Assignment 6 in modo diverso per così dire.
Parto dal post di una mia compagna di Blogoclasse ( citato a sua volta sul Blog del professore ), che parlando di letteratura scientifica, afferma che è un peccato che il database PubMed non sia liberamente accessibile: vero e idealmente parlando più che giusto.
Mi trovo però a dissentire, poichè sono convinta che l'accesso limitato a tale risorsa fornisca una notevole garanzia per la qualità, accuratezza e veridicità del materiale in esso contenuto.
Ho avuto modo di utilizzarlo ed è uno strumento molto potente e versatile che credo debba rimanere circoscritto agli addetti ai lavori.
Faccio l'esempio di Wikipedia, che consulto molto spesso, dove però bisogna prestare molta attenzione, e spesso fare ricerche incrociate, per non imbattersi in errate informazioni.
Inoltre se troppo liberalizzato sono convinta che PubMed diventerebbe la bibbia per tutti i malati che amano curarsi da soli e che con l'avvento di internet dilagano sempre più come una specie di epidemia.


lunedì 16 maggio 2011

“Coltivare le connessioni” nel nostro orto della conoscenza ed il rischio del vuoto digitale.

Ci ho messo un po’ prima di scrivere riguardo a “Coltivare le connessioni”, testo scaricabile liberamente da QUI (link diretto al documento).
L’ho trovata una lettura interessante che consiglio non solo agli addetti ai lavori in campo Informatico e di Comunicazione, ma un po’ a tutti perché è vero che oramai lo “stare on line” fa parte della nostra vita quotidiana, non solo in ambito lavorativo, ma sempre più sociale.
Mi permetto di estrapolare dei passi ed in primis una frase che a mio avviso riassume un po’ tutti gli argomenti trattati:

“Siamo unicamente noi con le nostre azioni che possiamo dar valore agli strumenti, di per sé né buoni né cattivi”

Verissimo! E applicabile in ogni campo della nostra vita. Ma vorrei fare anche l’avvocato del diavolo, partendo da questo:

“…. I giovani non stanno così tanto online perché sono scapestrati o degenerati, ma perché così fanno i cittadini della società della conoscenza … “

Sono molto d’accordo su ciò e credo che sia importante “affrontare la novità in modo positivo”, ma penso anche che bisogna essere cauti e stare in guardia.
Una decina di giorni fa circolava su carta stampata e digitale la notizia di un test dell’università del Maryland su mille universitari di tutto il mondo lasciati per 24 ore senza cellulari, web e tv: quindi un bel taglio a tutte le connessioni. La notizia la potete leggere direttamente a questo LINK al sito di Repubblica.
Non voglio gettarmi in una filippica sull’impatto delle nuove forme di comunicazione, ma portare l'attenzione su quanto sia importante stare molto attenti sul rischio che le nuove connessioni non finiscano per intrappolarci.

sabato 14 maggio 2011

Mothman - l’uomo falena!

Abbiamo visto mostri di mare, di terra ed ora per “par condicio creditorum” vediamo un mostro volante. Si parla del misterioso quanto inquietante uomo falena, chiamato Mothman.
Non esistono foto o video che confermino o meno la reale esistenza di questo essere, ma soltanto immagini poco chiare e molto indecifrabili o disegni basati su racconti.

Chi o cosa c'è sul ponte?
I primi avvistamenti risalgono alla metà del 1800 in Inghilterra, ma è tra il 1966 ed il 1967 in America che il nostro “amico volatile” dà il meglio di se; per la precisione il Mothman fece varie apparizioni per lo più a Point Pleasant in West Virginia ed in località limitrofe.
Chi o meglio cosa sia il Mothman non è molto chiaro e le teorie sono le più disparate: da semplice mutaforma ad alieno, da risultato mal riuscito di un esperimento genetico ad ultimo esemplare di animale preistorico.


Di sicuro molti abitanti di Point Pleasant sono concordi sull’affermare che tale creatura sia apparsa per avvertire dell’imminente catastrofe che avrebbe colpito il ponte della suddetta città. Infatti il 16 dicembre 1967, nell’ora di punta del traffico,  il Silver Bridge crollò a causa del forte vento che mandò in risonanza la struttura causando la morte di 46 persone ed il ferimento di molte altre.
Da quel giono in poi le apparizioni dell’uomo falena andarono via via diminuendo fino a cessare da lì a poco…. coincidenza? I più maligni e manianci della cospirazione affermano invece che sia stato proprio lui la causa di tale disastro.

Tanti i libri dedicati a tale creatura e per i lettori cinefili segnalo anche un film del 2003 con Richard Gere, “The Mothman Prophecies” che rilanciò il mito del mothman.

lunedì 9 maggio 2011

Una lettura che può "irretirvi"!


Premetto che sono alle prime pagine di questo libro, ma sia perchè l'ho trovato subito interessante, sia perchè mi piace l'idea che sia di libera consulatazione, voglio segnalarlo ancor prima di aver terminato la lettura. Si tratta di "Networking. La rete come arte", di Tatiana Bazzichelli e liberamente scaricabile QUI
A quanto letto in giro per la rete e da quel poco appreso fino ad ora dal libro stesso, in esso si affrontano tutti gli aspetti delle relazioni tra l'arte e la rete che molto spesso vengono tralasciati, volutamente o meno, da i testi specifici.
In parole povere tutto ciò che riguarda " l'arte di fare rete ".
Io torno alla lettura e vi consiglio di fare lo stesso ... !!!

venerdì 29 aprile 2011

A proposito di mostri, questa volta una grande pellicola....


Penso che questa pellicola del regista Dino Risi sia un grazioso affresco del perchè oggi siamo dove siamo, impegnati nella ricerca di un "nuovo" in senso lato, ma poveri di un senso comune dei principali valori sociali, civili ed umani.
Non sopporto i moralisti ed il moralismo, però credo che nel cammino dell'uomo non solo come macchina intelligente ma anche come animale civile.

mercoledì 20 aprile 2011

KRAKEN, mito o calamaro gigante?

Dopo un lungo periodo di astinenza da mostri, tuffiamoci negli abissi oceanici per conoscere un "bel polipone" di mostro: IL KRAKEN!
Esso è un mostro marino leggendario famoso per le sue dimensioni enormi e recentemente anche portato sullo schermo in numerosi film. La sua storia, o meglio mito, ha radici molto antiche, ma si è sviluppato soprattutto tra 1700/1800 grazie a numerosi avvistamenti sparsi in tutto il globo e spesso riconducibili a "semplici" calamari giganti.

Se ne parla soprattutto nella mitologia norrena anche se il nome kraken non compare in tali testi.
Si narrava vivesse nelle profondità oscure del mare per risalire ogni tanto a riposare.
Le sue dimensioni erano talmente abnormi che i marinai scambiavano la creatura per una catena di piccole isole quando essa emergeva, a volte anche fermandosi su di essa ed allestendo accampamenti, per poi finire affogati una volta che si fosse inabissata.
Fu solo nel tardo 700 che venne dato al Kraken un lato più romanzato e aggressivo, raccontando che esso attaccava solo le navi su cui si trovavano uomini corrotti e malvagi per trascinarle negli abissi. Invece risparmiava quelle con i "buoni".  Sempre in quel periodo l'immagine del kraken venne a coincidere con la descrizione di una piovra gigantesca, mentre prima era descritto come serpente, granchio o mille altri modi.

 Nel 1802, il malacologo francese Pierre Denys de Montfort incluse la descrizione di due specie di piovre giganti nel suo trattato enciclopedico sui molluschi, Histoire Naturelle Générale et Particulière des Mollusques. La prima specie, per cui Montfort riprese il nome "kraken", era quella descritta dai marinai norvegesi (e, secondo Montfort, addirittura anche da Plinio il Vecchio). La seconda specie aveva dimensioni ancora più gigantesche; un esemplare aveva causato il naufragio di un vascello al largo dell'Angola....
Il termine scientifico per questi giganti del mare è Architeuthis (segui il link a Wikipedia per una descrizione accurata) e sono dei "calamari giganti" che possono raggiungere anche la lunghezza di ben 25 metri!!! Un bel piatto di fritto misto!

giovedì 14 aprile 2011

" Fuel@Home " ... a domestic revolution?

Un video veramente interessante e che merita di essere citato, condiviso o anche solo guardato. Trattasi di un esperimento che spero tra tanti anni, non troppi, venga ricordato come uno dei primi passi nel "futuro attuale presente" dei carburanti ....

martedì 5 aprile 2011

Forse è una caduta di stile ma non potevo rinunciarvi…
Questo…”mostro” è tra le creature orribili che preferisco, non ha quasi bisogno di presentazioni..



Slimer che starebbe a significare “patata” è il meraviglioso ghost costituito da ectoplasma (verde???) dallo sconcertante appetito, il primo catturato dai Gosthbusters e segregato nel “containment unit” quel marchingegno infernale in cui finiscono gli incauti spettri aggressivi.
Pare che abbia infestato con entusiasmo il dodicesimo piano del Sedgewick Hotel fondamentalmente sbavando e divorando ciò che lo interessava ed ha finito per diventare troppo invadente, così che lo staff dell’hotel si è dovuto rivolgere ai Gosthbusters ancora pivelli che hanno faticato non poco per intrappolarlo.
Fuggito insieme agli altri fantasmi dalla “containment unit” continua a bazzicare il quartier generale dei Ghostbusters, per solitudine ed ovviamente per gola.
Essendo un piccolo fantasma di classe 5 praticamente innocuo finisce per divenire una sorta d’inusuale “pet”, simbolo della fortunata pellicola di Ivan Reitman nel lontano Novembre del 1984.


giovedì 31 marzo 2011

Una scoperta “delicious”

Da semplice utilizzatrice di Internet non conosco a fondo tutte le sue risorse, per cui sono rimasta sorpresa quando ho sentito parlare di "Social Bookmarking". Conosco ed uso i preferiti, ma non avevo mai pensato di poterli avere sempre a disposizione su di un qualsiasi pc o ancora di condividerli con altri utenti. Ho letto quindi con interesse riguardo questa possibilità e tra i vari siti proposti ho scelto proprio delicious, non tanto perché migliore o peggiore di altri, ma perché avevo già un account yahoo ed ho così pensato di aggregare maggiori funzionalità.
Per chi non seguisse il corso e non conoscesse il Social Bookmarking vi rimando a questo LINK dove se ne parla più in dettaglio e vengono proposti anche altri siti simili.
Posto anche il link a i miei bookmark, anche se la lista è molto corta; non essendo una assidua frequentatrice di Internet è scarna, ma la terrò costantemente aggiornata assieme a quella del mio browser.

mercoledì 30 marzo 2011

El Chupacabra!!!

Eccomi con un nuovo post ed un nuovo “mostro” da presentarvi; meno simpatico forse del caro Ogopogo, ma altrettanto leggendario.
Questa volta voliamo oltre oceano per conoscere il terribile chupacabra o cupacabras, letteralmente dallo spagnolo succhiatore di capre.


Esso è un animale leggendario che abita in alcune zone delle Americhe ed il suo nome deriva dal modo di nutrirsi; sarebbe suo solito infatti bere, o meglio succhiare, il sangue delle capre o di altri piccoli animali domestici infliggendo loro delle gran brutte ferite e suscitando così l’orrore e la paura negli abitanti locali. Tra tutti i mostri mitologici direi che è il meno amato e simpatico.

Tante sono le descrizioni dei testimoni, ma l'aspetto più plausibile che oggi gli scienziati ed appassionati danno al chupacabra, ricostruito grazie a resti di carcasse e ad una computer grafica molto sofisticata, lo potete trovare al seguente link: EL REAL CHUPACABRA !


martedì 22 marzo 2011

Questo blog ha il nome di un mostro perchè è di mostri di cui parlerò volentieri...

E' bizzarro però alla fine è  un argomento come un altro  che     permette di evitare spinose argomentazioni personali  o  peggio attuali, per nè l'una nè l'altra del resto sono assolutamente portata ...
Quindi il mio bloog sarà essenzialmente una sorta di anti-stress.. un po' come leggere i fumetti dietro ai Kellog's alle 8-15 a.m. col bus che passa tra 7 minuti...
Tanto per cominciare la parte noiosa... ovvero quella che per me è d'obbligo ma per chi legge saltabilissima... nomenclatura..definizione dell'argomento.



Il termine latino monstrum indica essenzialmente un segno divino, un prodigio, e deriva dal tema di monere: avvisare, ammonire.
Il mostro, nel significato originario, è l’apparire, il manifestarsi, il mostrarsi improvviso di qualcosa di straordinario, di divino, che viola la natura e che è un ammonimento e un avvertimento per l’uomo.
Il presagio suscita un senso di meraviglia e di stupore e può essere fasto o nefasto, generando perciò rassicurazione o spavento.
E' quell'essere che si presenta con caratteristiche estranee al consueto ordine naturale e come tale induce stupore e paura; è per lo più formato di membra e di parti eterogenee, appartenenti a generi e specie differenti, con aspetto deforme e dimensioni anormali.
In biologia indica un individuo animale o vegetale con anomalie o malformazioni di tale intensità da renderlo orribilmente diverso dai soggetti normali .
Prodigio, portento (secondo il significato etimologico).  
Seguito da una specificazione, persona che possiede certe qualità, positive o negative, in misura straordinaria, molto superiore al normale.



Il primo mostro che mi è piaciuto di trovare così ca.....ando in rete si chiama appunto Ogopogo , il suo nome è divertente perchè è un palindromo ... parola che non sapevo nemmeno esistesse ...
tuttavia, per la cronaca e "per fare bella figura in pizzeria" dal greco  πάλιν "indietro" e δρóμος "corsa" ossia "che corre all'indietro" parola che, letta a rovescio, rimane identica. 
Secondo una leggenda l'inventore e il primo virtuoso del genere sarebbe stato il poeta greco Sotade, vissuto ad Alessandria d'Egitto nel III secolo.
E secondo me non doveva essere particolarmente divertito dalla sua vita se passava il tempo a rigirar parole...non a caso è finito in una cassa di piombo in mezzo al mare..
In ogni caso esistono tante parole che lette da un senso e dal suo rovescio hanno lo stesso sgnificato...l'opposto di quello che accade con tutto il resto... come pensare a due dimensioni.